Battistero dei SS. Giovanni e Reparata

Il Battistero dei SS. Giovanni e Reparata può essere considerato come il luogo della predestinazione: il 18 febbraio 1864, durante le solenni esequie del padre Michele, morto appena cinquantenne dopo una breve malattia il 23 gennaio, Giovanni Pacini pronunciò l’orazione funebre. L’accenno ai parenti sopraffatti dal dolore non poteva mancare, e neppure l’affermazione che una dinastia musicale così gloriosa fosse destinata ad essere proseguita: «Voi, fratelli dilettissimi, a cui i sensi di cristiana carità sì caldamente parlano al cuore, ben volgerete un pensiero alla ottuagenaria Madre [Angela Cerù], ad una desolata Sposa [Albina Magi], a sei tenere fanciullette [le sorelle Otilia, Tomaide, Nitteti, Iginia, Ramelde e Macrina], ad un garzoncello [ovviamente Giacomo], solo superstite ed erede di quella gloria [il fratello Michele nascerà il 19 aprile di quello stesso anno], che i suoi antenati ben si meritarono nell’arte armonica, e che forse potrà egli far rivivere un giorno».