Chiesa di S. Pietro Somaldi

I primi biografi pucciniani riferiscono che Giacomo Puccini, prima di trasferirsi a Milano per completare gli studi, suonava l’organo in varie chiese lucchesi, come S. Pietro Somaldi, S. Paolino, S. Maria dei Servi, S. Girolamo e la chiesa parrocchiale di Mutigliano, appena fuori città: impieghi che gli avrebbe procurato il suo maestro Carlo Angeloni, tenuto conto della difficile situazione familiare del giovane allievo. Per quanto riguarda S. Pietro Somaldi va ricordato che già il bisnonno Antonio, il nonno Domenico e poi il padre Michele avevano prestato regolare servizio come organisti e maestri di cappella.

L’organo di S.Pietro Somaldi è un pregevolissimo strumento seicentesco – costruito da un celebre organaro lucchese, Domenico Cacioli – che ha sempre destato ammirazione in tutti gli organisti che lo hanno suonato. Puccini ne conservò un vivo ricordo, anche quando il mondo dell’opera aveva ormai assorbito completamente la sua creatività: lo testimonia una firma che appose all’inizio del Novecento sul somiere, dopo il restauro dello strumento, attuato in modo esemplare da Filippo Tronci, che conservò gran parte del materiale originario. Non è affatto inverosimile, anzi, che sia stato proprio Puccini a suggerire alle autorità ecclesiastiche il nome del Tronci perché gli fosse affidato il restauro: non sembra essere una pura coincidenza il fatto che al Teatro Costanzi di Roma, dove si era avuta la prima assoluta di Tosca (1900), ci fosse uno strumento realizzato dal medesimo Tronci e d’altra parte uno strumento realizzato da un altro membro della famiglia Tronci esisteva a Roma proprio in S. Andrea della Valle (dove si ambienta il primo atto di Tosca ). Del resto, nel 1899, anche Giuseppe Verdi aveva incaricato Filippo Tronci di restaurare l’organo delle Roncole che suonava da ragazzo, sicuro che, nelle mani esperte e rispettose di quell’organaro, il ‘suo’ strumento avrebbe conservato le caratteristiche originarie. Oggi, che vige la prassi della conservazione e del recupero degli organi storici, possiamo probabilmente esser grati a Puccini anche per aver salvato un prezioso strumento.