Villa Puccini

Nel 1915 Puccini aveva acquistato un terreno a Viareggio, con vista sulla pineta, e qualche anno dopo affidò l’incarico di progettare la villa e la dependance all’architetto Vincenzo Pilotti, docente all’Università di Pisa, e all’ingegnere Federigo Severini. I lavori andarono avanti per circa due anni, e Puccini potè trasfervisi alla fine di dicembre del 1921.

La villa, a pianta articolata, è formata da un piano nobile e da un piano seminterrato occupato da vani di servizio e dallo studio del Maestro. La facciata principale, prospiciente via Buonarroti, è connotata da un avancorpo costituito da un portico aperto a veranda con pilastri in pietra e transenne in legno al quale si accede da una scala monumentale a doppia rampa. I prospetti sono qualificati da un paramento in mattoni e pietre ‘a vista’ che incorniciano una serie di porte e finestre architravate e archivoltate a sesto ribassato. I prospetti nord ed est sono ornati, nella fascia di coronamento al sottotetto, da formelle in gres ceramificato a lustro raffiguranti maschere ed elementi decoratori in rilievo.
All’interno la distribuzione degli ambienti, corredati originariamente da un moderno impianto di riscaldamento a radiatori, risultava ordinata e funzionale alle esigenze del Maestro: una scaletta interna in legno collegava la camera con lo studio, nel piano seminterrato, ammobiliato da due poltrone ai lati del caminetto e – affidandoci alla descrizione di Guido Marotti, che quella casa frequentava quotidianamente – da «tavolino col panno verde, il pianoforte Steinway a coda [che oggi è conservato nel Museo casa natale di Lucca], coperto di damasco e da un sacco di cose, tutti i ninnoli che erano a Torre; dallo studio, per una porticina a vetri opachi, si accede al salotto, in cui domina il rosso: un divano angolare coi cuscini rossi e le pareti tappezzate di rosso, mobili di colore scuro, tono antico».
Il giardino, corredato da un sofisticato sistema di pioggia artificiale, doveva costituire nella sua conformazione caratterizzata da alberi ad alto fusto, pini e lecci, un’ideale prosecuzione della pineta di fronte.
Sul lato nord ancora una lapide porta la data del 7 dicembre 1924:

La comunità di Viareggio
promette di costudire
consacrati
a
GIACOMO PUCCINI
e casa e bosco
che furono
reggia e giardino
alla splendente regina Turandot.