Testo

Mentìa l'avviso
Mentìa l'avviso... Eppur d'Ausena è questa
l'angusta valle... e qui fatal dimora
mi presagiva la segreta voce
che turba da piu' notti
il mio riposo.
Tu cui nomar non oso,
funesta donna, dall'avel risorta
per mio supplizio un'altra volta ancora
promettesti vedermi... e in rio momento.

Ah! chi geme?... M'inganno... è l'onda, è il vento.

È la notte che mi reca
le sue larve, i suoi timori,
che gli accenti punitori
del rimorso udir mi fa.

(Felice Romani)